martedì 8 gennaio 2008

Nicolas Sarkozy: ritratto di un presidente sui generis




In questo post cerco di spiegarmi, e di spiegarvi, uno dei personaggi politici che stanno avendo, volente o nolente, maggiore visibilità negli ultimi mesi: il Presidente della Francia Nicolàs Sarkozy. Al di là di ogni preferenza politica, che comunque nel giudizio soggettivo di ognuno ha il suo bel peso, credo che quest'uomo sia da analizzare a tutto tondo per capirne bene la personalità e la vitalità non comune. Ebbene si, di faccendieri, di intrallazzatori politici ne è pieno il mondo e sempre lo sarà, come del resto abbondano i grandi Capi di Stato. Quello che mi preme fare per uscire dalla monotonia di uno scialbo resoconto biografico, è portare alla luce alcune sue azioni che me lo fanno connotare come "alternativo". Azioni che nella loro teatralità avrei voluto avere il coraggio\possibilità di compiere anch'io. Anzitutto Sarkozy è il primo presidente di origine straniera che la Francia abbia mai avuto, essendo il caro "Sarko" di origine ungherese, come il proprio cognome lascia intuire. E questo, cari miei, è senza dubbio un elemento emblematico di quello che lui chiama la sua "rupture", la sua personale azione di "rottura" col passato transalpino. Già, perchè è un fatto eclatante che nella Repubblica presidenziale francese, la più chauvinista, fiera ed autarchica del mondo, vengano date le chiavi dell'Eliseo ad uno, che, sostanzialmente, di gallico ha ben poco nelle vene. Secondo indizio, la sua incredibile, turbinosa capacità di arringare le masse, avvalendosi di tutto e di tutti. Per farsi eleggere ha sfruttato la compagnia dell'oggi ex-moglie Cecilia, per comporre con questa l'ideale famiglia francese, e perorare la causa del suo U.M.P. (Partito per un movimento popolare). Beh, che cosa fa il Nostro poco dopo l' elezione: divorzia, e,il 30 ottobre, giunge voce di un emendamento con cui si aumenta lo stipendio, perchè a suo dire "un Presidene della repubblica non può guadagnare meno del Primo Ministro". Già non erano spiccioli, si trattava di 8.000 euro al mese, ma Sarko ha fatto schizzare la sua paga a circa 19.000 euro, esattamente come il suo Primo Ministro, Francois Fillon. Niente male, per uno che è ufficialmente in carica dal 16 maggio 2007. Senza contare che nell'agosto scorso aveva scatenato un vespaio tra i benpensanti andando in ferie assieme alla famiglia usufruendo dello yacht privato di Vincent Bollorè, uno degli industriali più influenti e ricchi dell'Esagono, alla volta di Wolfeboro, splendida località faunistica degli Stati Uniti. Ad ottobre Supersarko si è trovato a dover fronteggiare una quantità di scioperi da mettere i brividi: fermo tutto dagli autobus agli aerei ai treni, con l'aggiunta di manifestazioni di protesta nelle Università, nella banlieue parigina che tanto lo detesta ed azioni di sabotaggio di ogni genere. Ebbene, dopo aver superato anche questo ciclone, "Le President", decide di darsi alla bella vita, creando il feuilleton capace di fare la fortuna dei rotocalchi di Gossip, quello con la modella-cantante italiana Carla Bruni. Effettivamente Sarkozy è sempre stato abbastanza movimentato anche nella vita privata, arrivando a sommare allo stato attuale due matrimoni e tre figli, di cui uno, Louis, con l'ultima ex, la mancata first lady Cecilia. Dopo averla incontrata a casa del celebre pubblicitario Jaquès Seguèlà, il quasi 53enne presidentissimo (essendo nato a Parigi il 28\1\55), fiero esponente della destra transalpina, ha deciso di corteggiare spietatamente Mademoiselle Bruni, torinese, che ha da poco passato i quaranta ed ha una lista di matrimoni andati a monte (2) e relazioni "take away" da far impallidire Rodolfo Valentino (nel suo carniere sono finiti, tra gli altri, Mick Jagger, leader dei Rolling stones, il chitarrista Eric Clapton, il multimiliardario Donald Trump e Raphael Enthoven, filosofo che gli ha donato suo figlio Aurèlien).
Evidentemente due tipi turbolenti che si sono piaciuti subito, tanto da farsi ritrarre furbescamente in libera uscita assieme ai rispettivi bambini a Disneyland Paris, dando "giornalisticamente" inizio alla liaison. Ultimamente nuovi borbottii dell'opposizione per il suo viaggio natalizio effettuato in Egitto, sempre grazie al jet privato dell'amico Bollorè, con figliolanza al completo, sia per lui che per lei, tanto da dover affermare tramite comunicato dell'Eliseo, che "i francesi non hanno speso un euro, stiano tranquilli". Proprio questo mischiare il pubblico col privato, questo mostrarsi sempre sicuro di sè, sempre molto mediatico ed innovativo è una delle costanti del nuovo Presidente. Come quando nel 2004 rispose pacatamente e con un lungo intervento sul blog di Mathieu Kassovitz, regista francese, che lo aveva criticato pubblicamente, quando ancora non era Presidente. Proprio oggi, invece, all'interno dell'Eliseo ha tenuto una conferenza di circa due ore per fare il punto della situazione. Della Francia, ma anche sua personale, per mettere a tacere tutte le illazioni. Dinanzi ad una pletora di circa 600 giornalisti provenienti da 40 Paesi, Sarko ha messo subito in chiaro che "la relazione con la Bruni è una cosa seria, ma non sarà Le Journal de Dimanche a decidere la data delle nozze, probabilmente lo saprete quando sarà già avvenuto tutto". In questo caso Sarkozy ha fatto riferimento al periodico che aveva indicato in quel giorno le nozze presidenziali. E, proseguendo, ha continuato a spiegarsi col suo stile inconfondibile ed affabulatore, che tanto ricorda il nostro Berlusconi e che così poco piace all'opposizione socialista, indicando le linee guida della politica francese. Nello specifico, l'inquilino dell'Eliseo afferma che "la mia politica è quella della civilizzazione, dove l'uomo occupa il centro della scena", ed afferma di voler dare libertà nuove ai propri cittadini, prevedendo per questo una pioggia di riforme, anche perche, continua, "mi rendo conto che i problemi sono ovunque e capisco l'impazienza dei francesi". Di inaspettato inoltre vi è il desiderio di Sarkozy di bandire totalmente gli spot dalle reti televisive pubbliche francesi, grazie ad una "tassa più alta sugli introiti delle tv private e da una tassa infinitesimale sull'accesso ai nuovi mezzi di comunicazione, come internet e la telefonia cellulare". In conclusione rilancia il ruolo della Francia come "fulcro del nuovo rinascimento" e si mostra aggressivo come suo costume riguardo alla questione mediorientale: "Resteremo in Afghanistan, perchè stiamo combattendo contro i barbari" ed ha poi bollato come ipocriti chi vuole la ritirata della truppe da Kaboul e poi "versa lacrime di coccodrillo quando lì accanto, in Pakistan, è stata uccisa Benazir Bhutto".
E allora avanti così, all'insegna del motto....il est fort, il est jeune, il est Super-Sarko (forte, giovane, è Supersarko).

3 commenti:

Il Don ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Il Don ha detto...

Sarko, tipico politico postdemocratico. Colin Crouch è illuminante, in questo senso.

Bel blog, crocè!

Vabbè, ho per sbaglio eliminato il commento di prima, ma dicevo quanto sopra :)

il mio blog è www.sotterraneiedraghi.splinder.com, quando vuoi facci un salto.

Giovanni ha detto...

grazie don, sei sempre prezioso, torna pure quando vuoi, e viva fhattori anzo!