martedì 8 gennaio 2008

Le Winx: il fenomeno consumistico italiano dell'anno

Quale genitore, nonno, zio o fratello non è stato sconvolto durante le passate vacanze natalizie dal terremoto Winx, sottoscritto compreso? Se avete l'aria scettica o sperduta dinanzi a questa domanda evidentemente avete da tempo passato i 13 anni o non avete una pargoletta a cui fare il regalo, perchè le 5 magiche fatine incarnano il nuovo blockbuster per l'nfanzia, e sono un fenomeno prettamente italiano. Progetto inizialmente sviluppatosi nel gennaio 2004 sotto la forma di una fortunata serie di cartoni animati, le Winx hanno avuto un successo tale da generare, come spesso accade in questi casi, una serie di iniziative parallele da brividi. Decine e decine di prodotti per il merchandising, alcuni francamente inutili (che dire dei pop-corn delle Winx, magici anch'essi?), un musical ed una serie a fumetti. Il tutto sorto da un'idea del creativo Iginio Straffi, opportunamente sorretto dalla nostrana casa di porduzione Rainbow, cui da subito Rai 2 ed il canale satellitare per ragazzi dell'emittente pubblica hanno saputo dare buon risalto. Bloom, Flora, Stella, Musa e Tecna, questi i nomi delle novelle eroine dei bambini italiani e non solo (la brand è distribuita in diversi Paesi europei), che combattono il clan avversaro delle perfide Trix, fattucchiere senza scrupoli che nel corso delle tre serie animate fino ad ora prodotte, di volta in volta si alleeranno addirittura con le Winx per combattere nemici comuni, pur detestandole. Dopo tante generazioni di bambini ammaliati dai più svariati eroi di marca statunitense o giapponese, come i Power Rangers, Holly e Benji, Mila e Shiro e le tartarughe Ninja, adesso brilla intensa la stella delle Winx. Tutto ciò è la dimostrazione tangibile di come, anche alle nostre latitudini, vi sia una fiorente industria per l'infanzia, pronta ad arginare le produzioni estere più affermate, che in questo momento vedono nel maghetto Harry Potter il proprio portabandiera.

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